VADE RETRO … Apatia Emozionale

Quando viviamo un periodo faticoso in cui tutto sembra andar male, in cui passato un guaio se ne presenta un altro, passata una tempesta arriva subito dopo un uragano, è possibile non farsi inghiottire dagli eventi e (ri)trovare un equilibrio personale?

Spesso quando veniamo sopraffatti dalla vita frenetica, dai problemi familiari e lavorativi, tendiamo a cercare di vivere giorno dopo giorno, smettendo di fare progetti e smettendo di sognare.

Procedendo per piccoli passi, affrontando ogni giorno le problematiche quotidiane – sempre con il pensiero fisso a quelle dei giorni seguenti- si riesce ad andare avanti trascinandosi dietro la baracca e limitando i danni. 

Ma questa è non-vita.

Questo atteggiamento ci fa sopravvivere – questo è un dato certo – ma ci fa, allo stesso tempo, smettere di vivere perché ci porta ad affrontare la vita senza più emozioni. Diventiamo apatici emotivamente perché, congelando tutti i turbamenti, non riusciamo più neanche a percepire quelle sensazioni positive che comunque ci sono, malgrado tutte le complicazioni della vita.

Ci sono, ma non le sappiamo riconoscere perché sepolte dal resto.

cos’è l’apatia emozionale?

L’apatia emozionale ci permette di tenere in stand by quelli che sono i problemi più difficili da affrontare, quelli personali: una crisi di coppia, una perdita del lavoro, un problema di salute, un lutto.

L’apatia emozionale ci lusinga inizialmente, con la sensazione di riuscire ad andare avanti, di non pensarci, di non stare troppo male. Senza neppure rendercene conto mettiamo in freezer ogni nostra emozione.

Se nel breve periodo questo atteggiamento ci permette di sopravvivere senza troppo dolore, alla lunga questa condotta è perdente perché si annulla la propria personalità, quella che ci contraddistingue dagli altri e che è il fulcro su cui si basano tutte le nostre relazioni interpersonali: amicizia, amore, rapporti professionali ecc.

Dobbiamo quindi stare attenti ad evitare la trappola dell’apatia emozionale che ci affosserà ancora di più nei nostri problemi senza darci la possibilità di farceli affrontare a testa alta e con determinazione.

Cosa fare allora?

Per uscire da questo vicolo cieco dobbiamo partire da noi stessi.  Dobbiamo lavorare su noi stessi e sulla nostra persona per poter ristabilire un giusto approccio alla vita, che sappia farci cadere nelle sensazioni negative, ma che sappia anche farci rialzare con orgoglio con le sensazioni positive.

Non si può evitare di vivere le emozioni, qualunque esse siano perché questo equivale a non vivere.

Solo lavorando costantemente sulla ricerca della felicità e del benessere personale si riesce a ristabilire quell’equilibrio ormai perso.

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