Protagonista assoluta di questo romanzo di Zita Dazzi edito da Editrice Il Castoro è la generazione trap.
Un libro perfetto per gli adolescenti che potranno sentirsi meno strani nel vivere questo periodo difficile della vita.
Un libro perfetto per i genitori che possono trovare una doppia chiave di lettura: quella dei ricordi della loro adolescenza, con le contraddizioni emotive e psicologiche connesse ,e quella da genitore preoccupato che non riesce a comunicare e vorrebbe solo vedere il proprio figlio sereno.
Un romanzo scorrevole, mai banale, e con tante piccole grandi frasi che sottolineano il malessere di quegli anni
La mia opinione
Io lo consiglio a tutti: dai genitori di adolescenti ai quelli di bimbi piccoli, ma soprattutto ai ragazzi che possono trovare in questa storia una boccata di ossigeno ma soprattutto di speranza.
All’inizio della lettura, mi sono ritrovata immersa solo nel punto di vista genitoriale, mi sono riconosciuta nell’angoscia di non capire, nella frustrazione di ricevere chiusure ad ogni forma di comunicazione.
Mi sono riconosciuta soprattutto nelle preoccupazioni.
Il piano di lettura però ad un certo punto cambia e l’autrice ha spostato la mia attenzione sul punto di vista dei ragazzi. All’improvviso mi sono immedesimata, o meglio, mi sono ricordata le insicurezze e le incertezze di quell’età.
La particolarità di questo libro è proprio questa. iniziare a leggere con gli occhi di genitore e finirlo con il cuore e l’anima di adolescente.
La trama
Tra una foto su Instagram e una canzone di Vegas Jones sparata a tutto volume nelle cuffie, Sofia trascorre le sue giornate litigando con i genitori, uscendo con gli amici e cercando di sopravvivere alla scuola. Un brutto incidente sconvolge improvvisamente la sua quotidianità. E in ospedale conosce Ruben. Lui si sente sbagliato, non sa ancora quale sia il suo posto nel mondo, non si sente compreso. Fin quando non arrivare lei, e le loro imperfezioni combaciano e si completano. Un filo rosso lega le loro vite, avvicinandoli e allontanandoli, sui social e nella vita reale, tra incomprensioni e rappacificazioni, come spesso capita nell’emozionante primo amore.